venerdì 27 aprile 2012

La nostra idea meravigliosa!


A Progetto Primo Salto si gioca per divertirsi, non per vincere. 

Il gioco aiuta a sostenersi a vicenda, ad allontanare la timidezza, ad impegnarsi per il bene del gruppo senza aver bisogno di essere al centro dell’attenzione come singolo.

Primo Salto è adatto a maschietti e femminucce. 

In questi mesi abbiamo lavorato su agilità, coordinazione, ritmo e spirito di squadra, cercando di sviluppare il senso dell'altruismo e della coralità e il rispetto nei confronti di compagni e istruttori.

To be continued.....

giovedì 19 aprile 2012

Tre principi per giocare

Più volte abbiamo parlato di come Progetto Primo Salto ponga al centro dell'attività educativa dei bambini il gioco. L'attività ludica viene proposta seguendo tre semplici principi:

Ripetizione: i bambini desiderano ripetere attraverso il gioco l'azione motoria per acquisire maggiore abilità e sicurezza di esecuzione; con la ripetizione consolidano, a livello cognitivo, i gesti e i movimenti di base per il proficuo svolgimento dell'attività.

Variazione: una volta che il bambino ha appreso un gioco, non è opportuno per lui restare a lungo fermo allo stesso tipo di attività: l'allenatore deve introdurre alcune varianti che tengano conto del suo interesse e dell'obiettivo di fondo insito nel gioco.

Gradualità: se un gioco risulta difficoltoso per il bambino, perchè inadatto al suo livello di maturazione, non riesce a stimolare la sua attenzione anche se ritenuto interessante dall'allenatore. Alla stessa stregua, un gioco troppo facile, anche se bello, dopo un certo tempo scade nell'interesse dei bambini perchè poco stimolante per loro.
Risulta evidente che i giochi devono passare gradualmente attraverso una scala crescente di difficoltà allo scopo di tenere vivi l'entusiasmo, il piacere di giocare e l'impegno mentale.

"Il maggior ostacolo per il piacere del gioco è la forza dell'abitudine. Le vecchie abitudini sono comode perchè permettono di non pensare a cosa si sta facendo in quel momento" (H.Wein)

il senso del gioco

Il bambino agisce e gioca con gli oggetti, “ vive il suo essere al mondo nello spazio-tempo ludico ”. In questo modo egli esprime al mondo esterno il PIACERE DI MUOVERSI E DI SPERIMENTARE i propri conflitti sul piano tonico-emozionale. Il gioco è una situazione vissuta di vita attiva dove esiste correlazione fra
percezione, conoscenza, apprendimento, affettività. Il gioco cambia con l’età, come modalità e tipo di partecipazione. Il gioco è appunto “ partecipazione attiva ”. L’educatore si trova spesso davanti a due situazioni estreme: “ il bambino che non gioca e quello che gioca sempre ”. Nel primo caso, molti bambini pare si divertano ad osservare il gioco dei compagni, ma a volte non partecipano perché non vogliono
rischiare in prima persona, hanno “ paura di essere incapaci di giocare ”. L’insegnante deve aiutare l’allievo ad automotivarsi, ad esprimersi nel gioco (senza scopo e finalità didattiche). Devono primeggiare: DIVERTIMENTO, PIACERE SENSO MOTORIO, RISATE, ALLEGRIA. Quando il piccolo gioca sempre (disturbando tal volta, il gioco dei compagni) può significare “ paura di crescere ”, di responsabilizzarsi, bisogno di libertà e di contestazione affettiva. L’educatore deve essere paziente e continuo, né autoritario né permissivo.

L’educatore che ascolta è l’educatore che educa!
Lapierre e Aucouturier

mercoledì 18 aprile 2012

Il corpo dei bambini strumento d'espressione

La naturale attitudine a muovere il corpo è senza dubbio l’occasione ideale per conoscerlo. 

Se si utilizzano le parti del corpo in modo organizzato è più facile per i bambini apprendere denominazione, controllo, espressività e quanto altro delle loro potenzialità.

Conoscere con il corpo e saperlo utilizzare al meglio delle sue capacità è un obiettivo a lungo termine; nella scuola dell’Infanzia si pongono le basi per raggiungere questa competenza, attraverso questa, fare maturare l’autostima, la consapevolezza delle proprie capacità, la voglia di provare e di mettersi in gioco.

Il corpo ha una valenza fondamentale nello sviluppo della persona in quanto  è attraverso  di esso che si può conoscere il  mondo e la giusta forma  delle sue cose.  

Attraverso la ricchezza di esperienze e i modi di sentire  e vivere il corpo il bambino di Progetto Primo Salto si costruisce lentamente quella fondamentale unità sensoriale, fisica, affettiva e cognitiva così importante  per la sua crescita.

mercoledì 11 aprile 2012

Si riparte.....

Dopo le vacanze di Pasqua riprende Progetto Primo Salto.



L'appuntamento è per domani giovedì 12 Aprile in palestra per smaltire uova e colombe.....